Conosciuta con il nome di terme di “Mesumundu” (in quanto ha riutilizzato una struttura termale romana) in regione Biddanoa , è una costruzione a fasce di mattoni e di trachite scura costituita da una base circolare centrale, sormontata da una cupola semisferica e da corpi laterali che si aprono sui singoli lati.
Nella chiesa, di costruzione bizantina, si notano dei lucernai, aperti verso i quattro punti cardinali: anni fa i più anziani del paese raccontavano che nel lucernaio che guarda verso Siligo, ora chiuso, vi fosse ubicata l’antica statua bizantina della Madonna che porta il Bambino che tiene tra le mani il Mondo. La statua risale forse al 1600; di fattura popolaresca è in materiale ligneo ed è alta un metro circa.
Santa Maria di Bubalis donata ai Benedettini di Montecassino assieme alla chiesa di S. Elia di Monte Santo. Nel 1065, il giudice turritano Barisone I di Torres scriveva all’abate Desiderio per chiedere l’invio in Sardegna di un gruppo di monaci cassinesi, che giunsero in loco per prendere possesso delle due chiese con tutte le pertinenze insite nella donazione.
Tale donazione risulta da un importante documento dell’XI secolo tra i pochi ritenuti autentici per la Sardegna e dice:
“In nomine Dei eterni miserator et pii rennante domino Barossone ………… Sic tradidimus atque concedimus basilica Sancte Maria Dei genitricis domini, de loco quod diccitur Bubalis, deinde Sancto Elias de Monte Sancto …”.
Tale avvenimento è accennato sul portale della cattedrale dell’abbazia di Montecassino, nel nono pannello della valva destra:
“… item in Sardinia
ecclesia Sanctae Mariae
in loco qui dicitur Bubalis
Sancti Heliae de Monte Santo”.
Nel 1147, il 24 giugno, il giudice sardo Gonario II di Torres confermò ai monaci la donazione.